CONCETTO
di Iván Fischer, Direttore artistico

E’ come tornare alle origini. Il magnifico Teatro Olimpico è stato completato intorno al 1600, mentre gli intellettuali della Camerata di Firenze hanno discusso su come far rivivere il teatro antico greco e romano.

Questo splendido palcoscenico è stato realizzato solo per una produzione?

TAORMINA

MERIDA

ORANGE
Se uno spazio teatrale ha lo sfondo scenografico fisso è ancora concepibile un qualche intervento scenografico o dovremmo invece concentrare la nostra attenzione su qualche aspetto diverso della rappresentazione operistica, tipo la musica, le parole, il dramma umano dei personaggi?
Il fatto che un teatro del XVI secolo si presenti con le scene fisse ha ridotto la nostra tentazione di intervenire con una regia teatrale. Qui l’attenzione si deve concentrare chiaramente sull’azione e sulla musica. Una limitazione del genere può però tramutarsi in un’opportunità: rappresentare qualsiasi stile operistico, utilizzando il medesimo sfondo. Allora la rappresentazione può offrire una sensazione diversa. Mentre in tutti i teatri d’opera del mondo la musica è la stessa, ma ad ogni produzione cambia lo scenario, qui lo scenario rimane un elemento costante e sono la musica e l’azione scenica a dover fare la differenza. Tutto ciò è affascinante.
Questo teatro è uno degli scrigni più preziosi d’Europa. Negli ultimi anni di vita di Claudio Abbado, io e il Maestro abbiamo discusso molto sui teatri italiani. Lui era preoccupato del fatto che molti meravigliosi edifici italiani fossero vuoti e inutilizzati e allo stesso tempo sentiva la responsabilità di dover fare qualcosa perché questi bellissimi teatri d’opera tornassero ad essere vivi ospitando delle messe in scena. È stato questo grande direttore e splendido collega ad instillare in me l’idea di organizzare un festival operistico in una città italiana.
La scelta è caduta qui, a Vicenza, dove mi è stata data l’opportunità di realizzare questo progetto. Un Festival operistico nel quale il particolare contesto ci riconduce alle origini: creare un mix fra musica e teatro senza aggiungere alle rappresentazioni nulla di quanto non sia necessario.
Il Festival si tiene nel mese di ottobre perché la temperatura del Teatro Olimpico in estate è troppo calda e d’inverno troppo fredda. Sono pienamente d’accordo sul fatto che questo teatro debba essere preservato con cura così com’è e che pertanto non sia opportuno dotarlo di un impianto di climatizzazione.
Abbiamo ingaggiato i migliori cantanti, costumisti e musicisti del panorama internazionale; sono sicuro che tutti ameranno questo luogo spettacolare anche se in un teatro tanto antico non è possibile pretendere il comfort dei teatri moderni.
Per questa prima edizione del Festival abbiamo pensato ad una sola produzione, ma già dal prossimo anno saranno due, con un repertorio che coprirà un periodo che va da Monteverdi alle opere contemporanee.
Insomma, noi offriamo un’alternativa ai trend in voga nei teatri d’opera internazionali. Vogliamo condividere con il mondo la magia del Palladio. Il Teatro Olimpico è stato costruito perché vi si tenessero delle rappresentazioni e noi riempiremo di nuovo questo magnifico spazio con la musica e il teatro.
